DESCRIZIONE DEL LAVORO
LA CASA DI MARIO E AUGUSTA COMUNITÀ MAMMA-BAMBINO - Seveso (MB) - Italia anno 2020
Il progetto e la direzione dei lavori per la costruzione di “Villa Fiorilli” sono degli architetti Mario Asnago e Claudio Vender, figure artistiche e progettisti considerati tra i maggiori esponenti del movimento razionalista italiano del dopoguerra ed interpreti dei temi dell’ “architettura nuova”.
“Villa Fiorilli” è infatti una degna rappresentazione di questo nuovo stile architettonico. Lo schema planimetrico regolare, le linee rigorose delle facciate, l’uso di materiali innovativi come il ferro, il vetro e il cemento armato, lo studio del dettaglio nelle finiture interne, l’utilizzo di impianti tecnologici all’avanguardia sono espressione dei dogmi dell’architettura razionalista italiana e rendono in modo assoluto riconoscibile l’edificio, collocandolo in una ben precisa finestra temporale ed in una unica esperienza progettuale.
I sigg.ri Fiorilli, impegnati nell’ambito del volontariato e dell’assistenza sociale, hanno compiuto il nobile gesto di donare l'immobile all' associazione “conVoi o.n.l.u.s.”, che offre servizi educativi e pedagogici per le famiglie, con lo scopo di realizzare una “Comunità mamma-bambino” ed un “Alloggio per l’autonomia”, per sostenere genitori e figli nel riconoscere ed affrontare i conflitti ed i disagi familiari.
Il nuovo progetto è stato inquadrato nell’ambito della manutenzione straordinaria degli immobili, individuando due livelli di intervento edilizio.
Il primo è stato dedicato alla diversa distribuzione degli ambienti interni e ha permesso di individuare nuovi spazi abitativi e la rimodulazione di alcuni locali utili allo svolgimento delle attività connesse alla “Comunità mamma-bambino” e all’ ”Alloggio per l’autonomia”, secondo i requisiti descritti dalla normativa specifica per tali strutture.
Il secondo è stato finalizzato soprattutto a garantire un miglior comfort abitativo agli occupanti la struttura.
Alcune finiture sono state rinnovate nel rispetto dell’esistente e della memoria storico-architettonica del movimento razionalista italiano intrinseco nell’edificio; le opere che hanno interessato le parti esterne del fabbricato sono state eseguite mantenendo le caratteristiche compositive di facciata esistenti.